venerdì 23 settembre 2011di Alfonso Maruccia
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Windows 8, Palladium può attendere?
Microsoft risponde alle critiche sollevate dall'annuncio della nuova funzionalità di "boot sicuro" presente in Windows 8: sarà sempre l'utente a poter decidere come meglio crede
Roma - Il "boot sicuro" e blindato di Windows 8 implicherà minore libertà di utilizzo del PC e impossibilità di installare un sistema operativo diverso? Microsoft dice di no, e rispondendo alle critiche sollevate dalla spiegazione del procedimento di boot impiegato dal nuovo OS riafferma il principio secondo cui l'utente avrà sempre l'ultima parola - posto che i produttori OEM di schede madri glielo permettano.
Il post di spiegazione al post di spiegazione del boot sicuro di Windows 8 ripete - per l'ennesima volta - che col suo nuovo OS Microsoft ha deciso di avere un approccio "senza compromessi", approccio che nel caso in oggetto si è tradotto nel pieno supporto alle più avanzate tecnologie di protezione integrate nel firmware UEFI, il BIOS per PC del nuovo millennio.
Tra queste tecnologie avanzate c'è appunto la possibilità di blindare il processo di boot del PC, dai primi momenti della fase di POST fino al caricamento del kernel e quindi del desktop di Windows. Il boot sicuro necessita delle presenza di chiavi firmate digitalmente all'interno del firmware (UEFI), e la discussione verte appunto sul fatto che molto probabilmente il monopolio di quelle chiavi sarà tutto in mano a Microsoft - senza firme digitali niente più installazioni di Linux, niente più sistemi operativi alternativi senza autorizzazione (ReactOS, FreeDOS, vecchie versioni di Windows).
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